29 Giu #iostoconstefano: “Donate il midollo osseo”
Piombino (Livorno), 29 giugno 2015 – Una tale mobilitazione neanche la famiglia se la aspettava. Centro trasfusionale piombinese preso d’assalto, quello ADMO di Cecina che fatica a rispondere alle richieste. Tutti stanno con Stefano. Piombinese di 38 anni, Stefano Scandurra, ha scoperto solo pochi mesi fa, a Natale, di essere malato di leucemia linfoblastica acuta. Le cure non hanno funzionato, la strada è una sola: il trapianto di midollo osseo. Stefano ha una sorella, Daniela, ed è stata lei a far partire la mobilitazione, in città e in rete, dopo che ha scoperto di non poter essere lei a donarglielo, non è compatibile.
La pagina facebook #iostoconstefano ha quasi diecimila iscritti e l’appello è arrivato ovunque. Ma mettere un ‘Mi piace’ o condividere il link non basta,serve un donatore. Per dare il proprio contributo è sufficiente recarsi al centro ADMO più vicino o al centro trasfusionale, in qualunque città perché il data base è nazionale. Si tratta di un semplice prelievo di sangue per verificare la tipizzazione e quindi la compatibilità, poi si viene chiamati solo in caso ci sia qualcuno che ha bisogno, come Stefano ad esempio, e anche in quel momento si può decidere se donare il midollo o meno. Per essere donatori bisogna avere tra i 18 e i 35 anni, pesare più di 50 kg ed essere sani.
Adesso Stefano è in Versilia, sottoposto a chemioterapia, in attesa che venga trovato un donatore compatibile. I genitori di Stefano, Susi e Bruno, rilanciano l’appello e ringraziano tutti coloro che si stanno da fare, portando ai centri trasfusionali amici e conoscenti. “Vorremmo ringraziarvi uno ad uno ma siete troppi – scrivono in una lettera che lo stesso Stefano ha poi diffuso su facebook -, non ci aspettavamo così tante adesioni. Ogni frase ci commuove,siamo certi che uno di voi darà la vita a nostro figlio, ma ci saranno anche molti altri, come Stefano, che avranno una possibilità in più di vivere grazie a voi. Stefano è un ragazzo combattivo, non molla mai, ma tutta questa solidarietà ha alzato il morale e dato la forza per andare avanti a tutta la famiglia. Non ci abbandonate ma soprattutto non abbandonate i malati di questa brutta ‘bestia’”.
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